Per sconfiggere il cancro al seno, la prevenzione resta l’arma fondamentale. In tal senso, l’adozione della Tomosintesi Mammaria, la tecnologia all’avanguardia utilizzata per prevenzione senologica è fondamentale per tutte le donne.

“La Tomosintesi è uno strumento diagnostico che permette di studiare la mammella ‘a strati’ dove appunto la mammella viene scomposta in tante immagini che poi, sovrapposte, ricostruiscono la figura della mammella nella sua completezza. Tutto questo si traduce in un grande vantaggio per i seni difficili da leggere, ad esempio nei seni densi, che possono così essere analizzati più specificamente e in dettaglio, svelando lesioni che nell’immagine d’insieme sarebbero altrimenti mascherate. Il risultato è che aumenta l’accuratezza diagnostica, in quanto possono essere individuate lesioni che risulterebbero ‘invisibili’ con l’esame tradizionale”.

Secondo gli ultimi dati sull’incidenza e la prevalenza del cancro della mammella nella popolazione femminile italiana il numero di nuove neoplasie mammarie si attesta su valori sempre superiori a 40 mila all’anno, con un trend in aumento: erano 41.608 nel 2000 e in 6 anni si è registrata una crescita del 13,8%; il maggiore incremento percentuale del numero di nuovi tumori della mammella si riscontra nelle donne di età compresa tra 25 e 44 anni (quasi 77 donne ogni 100 mila in questa fascia d’età, con un aumento del +28,6% in sei anni).

Da un punto di vista metodologico questa macchina di ultima generazione offre una prestazione simile ad una mammografia digitale, ma è meno dolorosa perché la compressione necessaria è inferiore. Rimane invariato il tempo di esposizione e inoltre l’aumento di radiazioni assorbite è assolutamente trascurabile. Rispetto alla metodologia standard dell’esame 2D, però, lo studio 3D eseguito con tomosintesi permette un’analisi molto più accurata “pezzettino per pezzettino” della mammella. Anche se ad oggi non esistono ancora studi scientifici di comparazione tra i dispositivi diagnostici in senologia “tutto lascia prevedere che la tomografia possa presto avere un ruolo importante nel moderno iter diagnostico senologico integrato”.